Le società scientifiche contestano l’emendamento che libera la caccia in città e aree protette

23 Dicembre 2022

News

Questo è il comunicato emesso e diffuso il 23 dicembre 2022 alle ore 17,45 dai soggetti firmatari

 

Le società scientifiche contestano l’emendamento che libera la caccia in città e aree protette

Ddl Bilancio: anche sull’attività venatoria si azzera il contributo della scienza

L’emendamento alla Legge di Bilancio 2023 che consentirà un’attività di controllo affidata ai cacciatori selezionati attraverso corsi di non chiari “organi competenti di livello regionale” anche in aree protette e aree urbane, senza limiti temporali e senza distinzione di specie, rappresenta un errore gestionale che non produrrà alcun reale vantaggio rispetto all’obiettivo prefissato.

Purtroppo per l’ennesima volta la politica legifera sulla gestione faunistica senza essersi confrontata con esperti, ricercatori e tecnici. La genericità del testo dell’emendamento nel suo insieme, il fatto che enti amministrativi (regioni e province autonome) possano provvedere al “controllo delle specie di fauna selvatica” senza una valutazione di zoologi specialisti, il non considerare che vi possono essere necessità di tutelare la diversità animale anche in ambienti urbani, insieme all’assenza totale di argomentazione sul controllo delle specie aliene alla nostra fauna, sono elementi che rendono il provvedimento in questione inaccettabile.

Far effettuare abbattimenti all’interno di aree urbane non limiterà certo il numero complessivo di una specie come il cinghiale, mentre al contempo esporrà i cittadini a rischi gravissimi. Peraltro, tutti gli esperti naturalisti, ecologici e agronomi sanno che la presenza dei cinghiali in città è in gran parte legata alla cattiva gestione dei rifiuti e del sistema del verde urbano, troppo spesso trascurato da “servizi giardini” comunali in corso di progressiva dismissione.

Disarmante che si proponga un intervento di questo tipo riducendo nello stesso provvedimento il ruolo dell’ISPRA e ignorando del tutto CNR, sistema universitario, società scientifiche e accademie che invece dovrebbero veder aumentare le proprie competenze considerato che si sta trattando di una materia che richiede conoscenze molto approfondite.

La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e allo Stato va affidato il suo controllo che può anche prevedere l’esercizio di un’attività ludica come la caccia, ma che certamente non può limitarsi a questa, considerato che spesso l’interesse dei cacciatori contrasta con l’interesse alla corretta gestione di specie e habitat.

In questo senso è poi assurdo prevedere generalizzate attività di abbattimenti faunistici nelle aree protette che hanno un ruolo, oltre che di conservazione e ricerca, anche di promozione territoriale e valorizzazione turistica.

Le scriventi Associazioni scientifiche rivolgono quindi un appello alla ragionevolezza di Parlamento e Governo affinché stralcino dalla Legge di Bilancio questa norma sbagliata e di difficile, se non impossibile, applicazione e avviino un confronto serio con il mondo della ricerca per individuare le modalità scientificamente valide per affrontare una problematica complessa che non può essere risolta con l’approssimazione fin qui manifestata.

 

  • Carlo Blasi, presidente Fondazione per la Flora Italiana e Direttore scientifico CIRBISES
  • Giuseppe Bogliani, presidente Centro Italiano Studi Ornitologici
  • Marco Bologna, presidente Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia e della Società Entomologica Italiana
  • Elisa Anna Fano, presidente della Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente e della Società Italiana di Ecologia
  • Francesco Ficetola, presidente Societas Herpetologica Italica
  • Cristina Giacoma, presidente Unione Zoologica Italiana
  • Massimo Lorenzoni, presidente Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci
  • Barbara Manachini, presidente Società Italiana Nematologia
  • Michela Pacifici, presidente Society for Conservation Biology Italy Chapter
  • Antonella Penna, presidente Società Italiana di Biologia Marina
  • Lorenzo Peruzzi, presidente Società Italiana di Biogeografia
  • Marco Valle, presidente Società Italiana di Scienze Naturali
  • Christian Agrillo, presidente Società Italiana di Etologia
  • Alessandro Chiarucci, presidente Società Botanica Italiana